
Il Teatro Comunale di Lari è uno spazio d’arte e d’incontro. Diretto da Sartoria Caronte, ospita rassegne teatrali, laboratori di teatro, musica, danza, drammaturgia, residenze artistiche e tanto altro.
Laboratori teatrale
Sono passati più di vent’anni da quando abbiamo dato vita al primo percorso di laboratorio teatrale di contaminazione con le arti dello spettacolo dal vivo; in questo tempo si è consolidato un progetto virtuoso di rigenerazione culturale e sociale, dove vince l’idea che sapersi mettere in gioco, ascoltando corpo e mente, lavorando con le emozioni tralasciando i “meccanismi” quotidiani a favore di uno spazio dove esprimere la creatività e la sana follia, possa riportarci allo stato naturale delle cose, ritrovando insieme uno spirito di comunità attiva. Ed è questa la comunità fatta da professionisti, utenti, abitanti, che da anni nutre a Lari quella che è definita anche da operatori e spettatori “una scuola di metodo e di pensiero”.
da ottobre da luglio e per entrare in qualsiasi momento
Bambini (6-10 anni)
ogni martedì 17:00-18:30
Ragazzi (11-15 anni)
ogni mercoledì 17:00-19:00
Adulti (generale)
martedì e/o mercoledì 20:00-22:00

Programma in corso
NARRAZIONE PERFORMATIVA
Bianco come il carbone
a cura di Tommaso Pasquini con Federica Chiusole e Jacopo Giacomoni
Gio. 24 aprile ore 21:00
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Il trentino Bruno Ianes si trova in Francia meridionale come semplice soldato del regio esercito italiano quando l’8 settembre del ’43 lascia lui e migliaia di soldati italiani ad affrontare, da soli, le conseguenze delle scellerate scelte del regime fascista e il crollo dello Stato italiano.
Sbandato, come soldato, cittadino, uomo, da quel momento la sua vita diviene una continua ricerca di mete: familiari, lavorative, sentimentali. Sempre sfiorate, mai raggiunte. Finché un giorno tutto sembra trovare un approdo grazie a un luogo, il Belgio; e a una donna, Marcella.
Passionale, istintiva, anti-conformista: con queste premesse la società trentina del secondo dopoguerra non ti accetta facilmente, soprattutto se sei una donna. E se tra i tuoi obiettivi non primeggiano matrimonio e famiglia, ma canto lirico e viaggio, tutto appare ancora più duro. Finché un giorno non scopri che il Paese a cui dedichi tutte le tue canzoni si trova oltre le Alpi: il Belgio; e l’uomo con cui vorresti fuggirvi un nome: Bruno.
Questo spettacolo è la storia del loro sogno.
Il progetto “Bianco come il carbone” è nato con l’intento di mettere insieme professionalità e discipline diverse per tornare, in maniera nuova e originale, sui temi dell’emigrazione trentina (e italiana) in Belgio dal 1946 (l’anno dei noti trattati bilaterali tra Italia e Belgio sul carbone) in poi.
La performance è incentrata sull’emblematica storia di Bruno Ianes, sbandato dopo il ’43 in Francia, poi partito da Trento per lavorare come minatore in vari siti minerari tra Liegi, la zone minerarie del Limburgo e Hornu (dove scampa al noto incidente minerario di Marcasse) e le vicende della moglie Marcella, cantante lirica dilettante, che lo raggiunge presto per restare al suo fianco. Il progetto propone un parallelo tra due iter migratori, uno al femminile e l’altro al maschile, per far emergere degnamente, divulgandole in modo nuovo e originale, i tratti complessi delle dinamiche migratorie tipiche di quegli anni (e non solo), anche da una prospettiva di genere.

Teatro
Binario Vivo in L’ultima lettera
di Yanez
Testo Annick Emdin
Regia Carlo Scorrano e Annick Emdin
Con Cecilia Casini, Francesco Pelosini
Luci Attila Horvath
Dom. 27 aprile ore 21:00
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Che cosa c’è nella mente di un uomo che sta per morire? Che cosa c’è nella mente di una ragazza che sta per dare alla luce una nuova vita?
Da una cella di via Tasso un partigiano, Bruno, scrive una lettera nella mente alla sua Titti. È la notte precedente all’esecuzione. Dalla solitudine in cui si trova, piena di pensieri, di speranze ed enormi paure, incinta di lui, Titti risponde. Ma per quanti muri e distanze la guerra possa mettere tra di loro, nelle loro menti sono insieme, e il loro carteggio immaginario profila un intreccio di storie: quelle delle loro vite, e quella d’Italia nei terribili anni del ventennio prima e dell’occupazione nazista poi.
Nella mente, tutto si mescola: il presente della cella e delle torture, dei treni presi e delle paure,
ma anche i ricordi della scuola, i momenti d’amore, i libri letti assieme e le piccole parole, le azioni di lotta, i proiettili sparati ed i giochi d’infanzia.

Biglietti e ingresso
L’ingresso al Teatro di Lari è riservata ai soli soci della Sartoria Caronte con la tessera valida per l’anno in corso.
Il tesseramento viene fatto la prima volta che si viene a teatro e vale anche quale ingresso al primo spettacolo.
La biglietteria del Teatro di Lari è aperta a partire da un’ora prima dell’inizio degli spettacoli.
INGRESSO: EUR 10,00
RIDOTTO: EUR 8,00
Residenze artistiche
Gli artisti ospitati hanno a disposizione gli spazi naturali e convenzionali di Lari per realizzare o mettere a punto nuove creazioni teatrali che saranno poi presentate all’interno del Collinarea Festival del Suono e della stagione in corso. L’intento, con il tempo, è quello che il Festival assuma sempre più la forma di una vetrina finale di un lavoro di creazione e di produzione che dura 365 giorni all’anno.

Andrea Casini / InLari
Il Teatro
Il Teatro di Lari è un gioiellino totalmente ristrutturato con meticolosa attenzione e minuziosa scelta dei materiali, quasi tutto legno, e un progetto di spazio adatto ad ogni forma artistica. 99 posti, una gradinata modulare che all’occorrenza diventa anche palco, il riscaldamento a terra per evitare suoni fastidiosi, la possibilità di liberare completamente la sala.
È rimasto ben poco del locale storico, ma il luogo è sempre quello, tra le colline, sotto il castello, adiacente ad una piazza che vanta un panorama mozzafiato.
La sala viene usata anche per le prove e le registrazioni, grazie ad un innovativo progetto di cablaggio. È teatro per le residenze, i concerti e le proiezioni. Grazie al suo recupero e alla sua maggior valorizzazione, il Teatro di Lari, diventa parte integrante del patrimonio storico locale e contribuisce allo sviluppo di molte delle attività culturali di cui il Comune di Casciana Terme Lari si è fatto promotore con il contributo della Fondazione CaRiPisa e della Fondazione CRV.
Serena Mennichelli
La Storia
Le prime notizie della sala come Teatro risalgono al 1928. Lo spazio al tempo viene pensato come “Teatro del Littorio” – sala per rappresentazioni, manifestazioni e cineproiezioni. Fu poi trasformato, prima dell’ultima Guerra Mondiale, in sede della locale Compagnia Filodrammatica. Nel 1950 il Comune concesse la gestione della sala cinematografica al C.R.A.L. Circolo “Rinascita di Lari” che lo utilizzò come cinema fino agli anni settanta. Interventi edilizi successivi lo hanno trasformato secondo le necessità d’uso del momento.
Con l’intervento degli anni 90, la sala del Teatro fu adibita a palestra e furono apportate modifiche e inseriti accessori per lo svolgimento delle attività ludico-sportive. Il Teatro risulta tutt’oggi per la sua posizione molto rappresentativo del luogo, si è consolidato come elemento importante nella distribuzione degli spazi storici che dialogano, non solo con il sovrastante Castello e con il Palazzo Comunale, ma con il tutto il Borgo.
Collinarea Festival
Festival delle arti performative che si svolge ogni anno in estate nel borghi medievale di Lari. Un festival di suono, musica e nuove tecnologie con uno sguardo al teatro e alla danza, ma anche laboratori, installazioni e l’assegnazione del premio Sonic Award al miglior progetto sonoro.
Collinarea Festival
Dove Siamo
Il Borgo di Lari
l paese di Lari. 135 metri sul livello del mare, 8092 abitanti, Toscana, provincia di Pisa. Sull’intersezione di tre crinali delle colline pisane superiori sorge l’abitato di Lari, piccolo borgo abitato fin da epoca etrusca.
Al centro del paese si erge la massiccia sagoma del castello, già documentato nell’alto Medio Evo, anche se la struttura attuale è della prima metà del ‘600.
Come raggiungere
Arrivare a Lari
Ricordiamo che Lari è facilmente raggiungibile con la SGC Firenze-Pisa-Livorno, uscita Pontedera/Ponsacco
Aeroporto Galileo Galilei di Pisa
Stazione ferroviaria di Pontedera Casciana Terme
Da Firenze
SGC Fi-Pi-Li in direzione Pisa, uscita Pontedera/Ponsacco. Proseguire per Ponsacco prima e Perignano poi.
Arrivati a Perignano, proseguire per Lari.
Da Roma o Bologna
Autostrada A1 Milano-Napoli, uscita Firenze Signa. SGC Fi-Pi-Li direzione Pisa. Uscita Ponsacco, Pontedera. Proseguire per Ponsacco prima e Perignano poi. Arrivati a Perignano, proseguire per Lari.
Da Genova
Autostrada A12 Genova-Roma, uscita Collesalvetti. SGC Fi-Pi-Li direzione Firenze, uscita Lavoria. Proseguire seguendo le indicazioni per Lari, attraversando Cenaia e Perignano.
Da Livorno
SGC Fi-Pi-Li direzione Firenze, uscita Lavoria. Proseguire seguendo le indicazioni per Lari, attraversando Cenaia e Perignano.